Luci d'inverno ★★★★

Il secondo capitolo della Trilogia del silenzio di Dio è uno dei massimi capolavori di Bergman, che avvalendosi di una messa in scena ancor più spoglia del solito racchiude il tormento per i dubbi della fede, turbata dall'incomunicabilità tra gli uomini e dalla perdita dell'amore (punto d'arrivo di Come in uno specchio). L'amarezza dei dialoghi, la profondità dei silenzi e l'apertura del finale costituiscono i pilastri di una sceneggiatura inappuntabile, debitrice del Diario di un curato di campagna e punto di partenza di First Reformed. Ancora una volta fondamentale la fotografia di Sven Nykvist, che esalta l'inquietudine del protagonista e abbraccia il trascendente.

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