Come in uno specchio ★★★

Il film inaugurale della Trilogia del silenzio di Dio consiste in un kammerspiel esistenzialista, attraverso cui Bergman esplicita i dilemmi teologici già affrontati in precedenza e mette in scena il trascendente ricorrendo a uno stile austero e minimalista, enfatizzato da una fotografia di stampo dreyeriano. Il didascalismo del finale (sebbene utile a una più chiara comprensione della poetica del regista) stona con il misticismo dell'opera, meravigliosamente sublimata dalle note di Bach e da un montaggio impeccabile, capace di rivelare l'incesto con una dissolvenza.

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