Il boss ★★★½

L'ultimo capitolo della trilogia del milieu di Di Leo (iniziata con Milano calibro 9 e proseguita con La mala ordina) risulta anche quello più riuscito, vuoi per la rara bellezza dell'incipit (tanto efferato quanto metacinematografico), vuoi per l'implacabile nichilismo di fondo. Pur non presentando momenti action particolarmente memorabili, l'intreccio narrativo è solidissimo e condanna senza appello la collusione delle istituzioni (forze dell'ordine, classe politica e finanche la Chiesa) con la malavita. Menzione d'onore alla scrittura e all'interpretazione del personaggio di Antonia Santilli, controverso esempio di libertà sessuale femminile.

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