Shiva Baby ★★★

L'opera prima di Emma Seligman consiste in un brillante dramedy da camera, caratterizzato da una sceneggiatura abile a giocare con le contraddizioni. Ogni componente filmica risulta funzionale alla semantica di fondo, riuscendo ad infondere un forte senso di claustrofobia: dai primi piani insistiti della regia, ai toni progressivamente più intensi della fotografia, passando per le conturbanti corde pizzicate della colonna sonora. Menzione d'onore all'interpretazione di Rachel Sennott e ai costumi, efficaci nel sottolineare la componente queer della pellicola.

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