Maestro ★★

Dopo il successo del dimenticabile A Star is Born, Bradley Cooper prosegue la sua caccia all'Oscar interpretando, dirigendo e scrivendo insieme all'affidabile Josh Singer un film su Leonard Barnstein, celebre direttore d'orchestra e compositore americano del secolo scorso (tra le colonne sonore, spicca quella di West Side Story). La sceneggiatura rispetta tutte le regole del biopic e sceglie lucidamente di concentrarsi sulla duplice ambivalenza del protagonista: professionalmente diviso tra l'anima da esecutore e quella da artista, intimamente scisso tra la sua omosessualità e l'amore per l'attrice Felicia Montealegre. La regia risulta accademica (e impreziosita da qualche buon virtuosismo); la fotografia è notevole; le interpretazioni di prim'ordine (specie quella di Carey Mulligan). Insomma, sulla carta tutto torna; l'esecuzione è quasi impeccabile per un regista al secondo lungometraggio. A mancare, però, è l'unica cosa che conta: una vera esigenza artistica. Quella che Leonard Barnstein ha dimostrato di avere e Bradley Cooper ancora no.

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