Il silenzio ★★★

Il capitolo conclusivo della Trilogia del silenzio di Dio è quello più ostico ed enigmatico, in cui Bergman sembra abbracciare l'ermeneutica heideggeriana in chiave fideistica, intravedendo la presenza di Dio nell'universalità delle note di Bach e nelle sporadiche comprensioni umane in un contesto di incomunicabilità pressoché assoluta, peraltro causa di conflitti bellici e di un male capace di insinuarsi nella liquida voluttà della carne. Simbolismo talvolta inintelligibile, ma sempre stimolante. Estetica e prove attoriali di prim'ordine.

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