Il collezionista di carte ★★★

Pellicola profondamente bressoniana scritta e diretta da Paul Schrader, che attraverso gli stilemi della New Hollywood prosegue la sua riflessione su espiazione e redenzione, questa volta estese a un'intera nazione. Coerentemente con la semantica di fondo, la regia risulta pulita e lineare, cedendo il passo a una caleidoscopica fish-eye camera solo nelle traumatiche analessi di Abu Ghraib, specchio dell'irrisolta violenza americana. Un'opera esteticamente rigorosa, che perde d'intensità solo nel finale, probabilmente troppo accelerato.

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