Ferrari ★★★

Incurante delle regole del biopic, Michael Mann umanizza il mito di Ferrari (schiacciato da obblighi morali, familiari, sociali, economici) e confeziona, a 80 anni compiuti, l'opera più funerea della sua filmografia. Con un incedere ineluttabile (in pista, ma soprattutto fuori), il tempo logora l'ennesimo protagonista manniano, la cui tracotanza è ostacolata dai fantasmi figli del proprio individualismo. Montaggio incalzante, fotografia coerentemente mortuaria, regia abile ad alternare l'ampiezza di brevi campi lunghi a primi piani come al solito prolungati e significativi.

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