Drive my car ★★★

L'adattamento dell'omonimo racconto di Haruki Murakami consiste in un intimo dramma esistenzialista, fatto di silenzi e tempi dilatati che riflettono sull'importanza della parola, letale per l'equilibrio di coppia, ma allo stesso tempo imprescindibile per l'elaborazione di un lutto. Composizione dell'immagine sempre impeccabile. Notevole il ricorso alle corse fantasma e al campo e controcampo. Miglior sceneggiatura a Cannes.

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