Barbie ★★½

Riuscendo a far convergere con clamoroso successo le istanze del cinema pop con quelle del cinema d'autore, Greta Gerwig realizza un cult istantaneo, capace in pochi giorni (come non accadeva da tempo a un film) di entrare a gamba tesa nell'immaginario collettivo. Al di là dei meme, della vincente campagna promozionale e degli incassi record al botteghino, l'opera presenta tuttavia limiti piuttosto evidenti: la critica al patriarcato risulta insostenibilmente didascalica, il ritmo talvolta latita e, soprattutto, il paradosso generato dalla Mattel (che è al tempo stesso produttrice e bersaglio del film) crea dei cortocircuiti logici che minano la credibilità del prodotto, sostanzialmente ancorato ai valori che intende dichiaratamente criticare (capitalismo e patriarcato su tutti). Malgrado ciò, non mancano i meriti: dalla capacità (figlia del postmodernismo) di rielaborare e mettere al proprio servizio citazioni cinefile insieme alte e camp, all'efficacia di una satira comunque pungente e spassosa, sebbene furbescamente autoinflitta. Inoltre, la confezione è di prim'ordine e il cast brillantemente imbambolato. Un sì, malgrado tutto.

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